A Bolzano il Consiglio provinciale, dopo le numerose proteste e manifestazioni cittadine, ha finalmente deciso di abolire le domeniche lavorative obbligatorie, divenendo così la prima città d'Italia a dare il buon esempio in termini di civiltà e di rispetto verso l'essere umano che oltre al diritto di lavorare deve avere anche quello di vivere la sua vita serenamente.
«Bisogna tornare ad aver rispetto per la nostra cultura e la nostra famiglia», spiega Andrea Pöder dopo aver presentato la mozione in consiglio comunale, che aggiunge poi:
"Noi siamo vicini all’Austria e al mondo tedesco: lì i negozi, di domenica, sono chiusi e vivono benissimo"
Unica eccezione la Domenica prima di Natale.
Ma non credete che questa decisione sia stata presa così alla leggere, perché se siamo arrivati ad ottenere questo è soprattutto grazie all'incessante lotta di commessi e commesse che, stufi di essere chiamati le domeniche a lavorare e non avendo così mai tempo da dedicare ai propri figli o ai propri amori, si sono uniti, hanno organizzato manifestazioni e proteste, hanno sporto denunce ed alla fine hanno vinto, nonostante le minacce di licenziamento ricevuto dai loro "datori di lavoro" che hanno a cuore solo il profitto e mai il benessere dei propri dipendenti.
Certo un medico o un ristoratore sanno che devono lavorare anche la domenica, ma nel caso del medico ci troviamo di fronte ad un mestiere importante, ci sono in ballo vite umane da salvare, e nel caso del ristoratore invece sappiamo che la clientela spesso esce nel weekend per pranzare o cenare fuori casa, ma i centri commerciali dobbiamo per forza occuparli la Domenica?
Non possiamo attendere lunedì per acquistare la saponetta, il deodorante o la coca cola?!
Che bisogno c'è di renderci complici di schiavizzare i nostri simili?
Iniziamo a rispettare i nostri simili come NOI vorremmo essere rispettati e allora, un pò alla volta, saremmo tutti liberi dalle catene della schiavitù del lavoro.
Altra grande lezione dalla provincia "meno italiana" d'Italia. Dopo la resistenza all'abominio del decreto sui vaccini che trasforma i nostri figli in cavie per i guadagni delle case farmaceutiche e indotto (ricercatori, immunologi, pediatri,operatori sanitari, ecc ecc) un altro duro colpo per il turbocapitalismo che ha come unico Dio il denaro. Viva l'Alto Adige!
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