lunedì 18 maggio 2020

I Figli del Mondo non amano lavorare

Pragmatici o Sognatori? - Il folle volo di Icaro - Medium


Scrivo questo articolo in difesa di tutte quelle povere anime afflitte mortificate dal senso di colpa che questa società trasmette loro ogni qual volta gli si punta il dito contro accusandole di "non aver voglia di lavorare".

Questa gente, sempre pronta alla critica, dovrebbe capire che da che mondo è mondo sono sempre esistite e, sempre esisteranno, persone che non amano lavorare, proprio come al mondo sono sempre esistite formiche sgobbatrici e cicale dedite alla poesia.




L'esistenza, Dio, Madre Natura, o in qualsiasi modo voi lo chiamate, ha creato sia gli esseri umani nati per lavorare tutto il giorno, sia gli esseri umani "scansafatiche", e ditemi, chi sa contemplare meglio di tutti le meraviglie del Creato?




L'uomo che finito di lavorare arriva a casa e ricomincia a lavorare perché "non sa stare fermo" o lo scansafatiche, che non attratto dalla fatica mondana, s'incanta ad ammirane boschi, mari, monti, albe e crepuscoli?



Parità tra uomo e donna sul posto di lavoro: l'Italia si piazza ...I Figli del Mondo al contrario degli uomini, detestano correre, detestano le fatiche fisiche, cadono in depressione quando vengono rinchiusi tra le mura grigie di una fabbrica, e mentre gli uomini si adattano ad ogni situazione e catena, disposti a vivere come schiavi piuttosto che morire, i Figli del Mondo sono al contrario disposti a morire, piuttosto che vivere una vita insipida.

Bisogna rendersi conto però che uomini dediti al lavoro e Figli del Mondo, sono due facce della stessa medaglia, entrambi indispensabili alla Creazione.




I primi infatti amano lavorare, essere impegnati, fare fatica, e quando stanno senza lavorare trovano la loro vita "vuota", mentre i Figli del Mondo, odiano tutto ciò che è lavoro, mentre amano tutto ciò che è arte, poesia e contemplazione, vivono nel cosiddetto "mondo dei sogni" con la testa fra le nuvole...

Ma in questa società, i Figli del Mondo sono stati trasformati dalla propaganda mediatica come dei parassiti, di cui liberarsene, ecco perché scrivo questo articolo in difesa dei Figli del Mondo, per reclamare il loro diritto a Vivere, per dirvi che uno scansafatiche mai sognerà di imbracciare un fucile e andare in guerra ad uccidere altri uomini, la sua non-produttività non è dannosa per il mondo, al contrario, la sua sensibilità d'animo è la porta verso una società migliore, perché è proprio grazie ai Figli del Mondo che la Natura viene rispettata, compresa e amata.



Un invito alla contemplazione ...
Il lavoratore accanito guarda un albero e ci vede della legna da ardere, una panchina su cui non siederà mai a riposare, un Figlio del Mondo di un albero ci vede un albero, lo ringrazia per l'ombra e il fresco che produce, lo ammira quando d'autunno le sue foglie si tingono di giallo, si sente protetto dalla sua maestosa presenza, in poche parole, è felice dell'albero così dove sta..




I Figli del Mondo dovrebbero unirsi e reclamare il loro Diritto a vivere secondo la propria natura non produttiva, dovrebbero impegnarsi per far riconoscere che non ce nessun errore in loro, non aver voglia di lavorare non è una patologia, non è qualcosa di sbagliato di cui vergognarsene, è semplicemente una disposizione naturale, semplicemente si è più cicala che formica...

Unitevi dunque e fate reclamare il vostro Diritto ad essere ciò che siete, reclamate il diritto al Part Time, o ad un lavoro di 8 ore per un massimo di 2-3 giorni la settimana, ne vale della vostra stabilità emotiva, perché se così non fate rimarrete infelici per tutta la vita, vi sentirete sempre "fuori posto".

Per i Figli del Mondo la vera ricchezza è il Tempo Libero, non l'accumulo e la produttività, difendete dunque la vostra Natura, almeno in questo, non siate pigri !!



1 commento:

  1. Buonasera Daniele, l'altro giorno ho letto questo tuo pensiero e mi sono commosso: ho ripensato alla "rivoluzione del filo di paglia" che hai letto e compreso anche tu. È stato il libro che qualche anno fa mi ha fatto capire che si può lavorare assieme alla Natura e non contro. Da quel momento dopo avere passato la mia vita in citta e accusando sempre più disagi e malanni ho deciso di dedicarmi all'agricoltura cercando in questi anni di acquisire conoscenze per avvicinarmi all'autosufficenza in più ambiti possibili. Lavorando 6 ore al giorno per diverse fattorie in cambio di vitto e alloggio ho cominciato a comprendere qualcosa di questo Universo. Con le esperienze e le conoscenze ho ciminciato a guadagnare qualche soldo, ma i lavori erano stagionali e il guadagno troppo risicato e inoltre la terra non era mai "mia" quindi sono sempre dovuto stare agli ordini, anche se spesso gentili, delle persone che la "possedevano". Degli anni dell'adoscenza in citta mi rimangono vizi di auto annientamento quali alcol e sigarette che mi perseguitano quando mi sento a disagio nei luoghi in cui vado o meglio quando sento che le persone mi tengono al guinzaglio. Faccio anche cio che ritengo moralmente sbagliato perché altrimenti non farei quasi nulla di quello che mi chiedono(impongono).Il problema dell'agricoltura moderna è che non c'è un rapporto di scambio con la Terra che ci dà da mangiare, si prende tutto e non si lascia niente e la terra diventa sempre meno fertile. Ancora peggio ora che lavoro nel giardinaggio.. Perché devo tagliare l'erba e sterminare migliaia di insetti anche utili a noi nelle vicine coltivazioni? Perché ci turba così tanto la famigerata erba alta in zone dove non camminiamo né coltiviamo? Perché devo potare le piante che si usano per siepi in forme geometriche quando starebbero meglio senza potature? Perché noi uomini o donne dobbiamo sempre intrometterci in ciò che non ci compete? Rispondo da solo a questa ultima domanda: perché avendo annientato il divino che è in noi non vediamo più le altre divinità naturali e ci sentiamo persi in un paradiso che non parla la nostra lingua, ma solo perché noi umani abbiamo voluto dimenticarla. E dato che siamo cosi superbi da pensare di sapere(o che sapremo)tutto allora l'ignoto diventa inaccettabile e per renderlo di nuovo noto dobbiamo portarlo al nostro miserissimo livello anche detto....ORDINE!

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