FEBBRAIO 2017: Credevo di averle sentite tutte ormai, tra donne incinta licenziate, commesse costrette a lavorare 6 giorni su 7, chi si suicida a causa del troppo lavoro, chi perché non lo trova, e poi i braccianti che raccolgono pomodori a 2 euro l'ora, i vergognosi slogan schiavisti di pochi giorni a Brescia, ma poi ho letto la notizia dell'anno:
"Costretto a urinarsi addosso"
Succede alla Sevel, stabilimento del gruppo FCA, ex Fiat di Atessa, dove un operaio dopo ripetute richieste di urgenza per recarsi in bagno, gli è stata negata la richiesta, e alla fine se l'è fatta addosso...
A questo siamo arrivati in Italia, urinarsi addosso per paura di venire rimproverati o peggio licenziati.
Ok la colpa è delle regole disumane dell'azienda, ma la colpa è anche dello stesso operaio poiché questo intimidito dall'autorità aziendale ha preferito ledere la propria dignità piuttosto che ribellarsi all'assurdo divieto.
Fare pipì è un bisogno primario, e viene prima dello stipendio. per chi non lo sapesse, trattenere per troppo tempo l'urina nella vescica porta all'allargarsi della stessa con gravi conseguenze per la salute.
Attraverso l’urina vengono eliminate sostanze acide e ammoniaca; se queste vengono trattenute, poco a poco possono causare danni alle pareti del tratto urinario e della vescica.
Questo indebolimento fa aumentare il rischio di soffrire di diversi tipi di infezioni a causa della facilità che hanno i microorganismi di entrare e proliferare nel sistema.
Trattenendo il liquido per molto tempo, i reni cominciano a formare piccole pietre con il calcio, il fosfato, l’ammonio e il magnesio, che si accumulano fino a formare i famosi calcoli renali.
Questa volta dunque non mi schiero in difesa dell'operaio, in quanto essendo padrone del suo corpo ha il dovere di prendersi cura di esso, e ad ordini pignoli e disumani doveva rispondere con la disobbedienza, recandosi in bagno ugualmente.
Questo episodio mette in evidenza ancora una volta l'era oscura nella quale stiamo affogando, dove il lavoro, in una Repubblica fondata sul lavoro, dimostra ancora una volta dall'essere lontano dal somigliare a qualcosa di dignitoso, ed anzi, al contrario degli schiavi dell'antichità che avevano coscienza delle proprie catene ed il cui scopo era liberarsene, oggi ci troviamo invece di fronte alla situazione opposta, schiavi che non sanno di esser schiavi, uomini senza spirito di ribellione, pronti a tutto pur di non perdere le proprie catene.
Ed ora gli operai di quella fabbrica DEVONO PRETENDERE il licenziamento del responsabile. Se il responsabile fosse il datore di lavoro, come si perdono punti per la patente, così devono esser tolti i permessi relativi alla sua azienda e conferiti agli operai.
RispondiEliminaMa fatemi capire una cosa!!!!!!! Sapete se quel dipendente ha moglie e figli a carico,se paga un affitto di casa? Se paga deve pagare le bollette? È facile parlare,sappiate che chi è stato assunto con la job act, viene ricattato,perchè puó essere licenziato in ogni momento,tanto la famosa "giusta causa" la trovano.Sono i sindacati che non tutelano,ma fanno solo i cazzi loro,e il governo di m...a che non ci tutela,é una vergogna essere italiani é una vergogna lavorare in italia,é una vergogna abitare in italia,a me fa schifo tutto........!!!!
RispondiEliminaSi certo, tutti gli italiotelli giù a lamentarsi, e di per se la cosa sarebbe anche legittima, più che legittima, il problema è che quando bisognerebbe passare ai "fatti", alle vie di fatto, tutti tirano fuori la loro bella scusa personale, e via.. tutti a nascondersi con la codina tra le gambe e sfogarsi da dietro il computer... e così rimangono solo i soliti 4 gatti che presi singolarmente sono quasi impotenti. Ovviamente, tutto questo non vale per il calcio. Gli italiotelli fanno casino solo per via di 11 cazzoni pluri-miliardari che calciano un pallone. Veeeeery goooood italians!
Eliminabravo. ma sai gli italidioti ti rispondono col "tengo famiglia". ma per il calcio.......
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