Lo Shop Center di Valsugana di Pergine in Trentino è ora al centro dell'attenzione a causa di come tratta i propri dipendenti.
Il grido disperato di una commessa:
«Non siamo più persone. Siamo solo numeri.
Che producono fatturato»
Ma il direttore Morelli, sembra fregarsene delle condizioni lavorative da inizio 800' a cui sono sottoposte le sue dipendenti. Una giovane commessa a scritto a lui una lettera, manifestando tutta la sua indignazione verso un lavoro che ora richiede la sua presenza ben 7 giorni su 7 !
Neppure all'epoca delle miniere si era arrivati a tanto...
Un lavoro che ha inizio dal lunedi pomeriggi alla domenica, dove il diritto di riposare è azzerato. A pesare ancor di più sulla questione è il fatto che nei lavori come questi vengono assunti giovani disperati in cerca di lavoro, facilmente ricattabili, a cui si propongono senza vergogna ne sensi di colpa contratti precari.
I dipendenti vogliono i loro giorni di riposo, ne hanno pienamente diritto, ma hanno paura, quel posto di lavoro per loro significa una temporanea sicurezza, c'è chi tra loro ha dei figli e dunque si vede costretta ad ingoiare il boccone amaro del ricatto aziendale, pur di portare a casa lo stipendio alla fine del mese.
La commessa trentina continua così il suo sfogo in una lettera indirizzata al Sindaco Roberto Oss Emer:
"Cosa ce ne facciamo di 50 euro in più,
quando non abbiamo il Tempo?
Piuttosto di soldi, dateci Tempo.
Tempo da vivere e condividere.
Dateci la possibilità di non alienarci.
Siamo tutti più o meno 20-30enni,
ma con un animo vecchio. Disgregato. Frustrato."
Signori cari, per chi non lo avesse ancora capito questa si chiama GLOBALIZZAZIONE, nel 2001 se ne parlava, ma voi allora avete visto solo il gesto folle di un giovane disperato che lanciava un estintore, e vi siete indignati, avete condannato così tutti quelli che in quei giorni si opponevano al piano di sfruttamento coatto che ora tanto odiate.
Si, perché è proprio questa la globalizzazione, in tanti ci avevano avvisato, e noi sordi li abbiamo ignorati, come ignoravamo che nel calderone che bolle nel fuoco ci mettevano proprio noi, è il principio della rana bollita:
Prima metti la rana nel calderone d'acqua fredda e poi accendi il fuoco, e questa sentendo che la temperatura aumenta di poco alla volta non se ne preoccuperà più di tanto, poi quando l'acqua diverrà bollente si accorgerà che è troppo tardi per saltar fuori, e opplà! La rana (cittadino) è cotta e servita....
Questa è la situazione nell'anno 2017 nella civilissima Italia:
Abbiamo dei Diritti scritti sulla Costituzione, ma non sappiamo come applicarli, abbiamo giorni di riposo e ferie che ci spettano, ma non sappiamo come prendercele. Abbiamo paura, perché sappiamo che i giacca e cravatta attualmente hanno ancora il coltello dalla parte del manico, e se non accettiamo le loro condizioni schiaviste, questi possono risponderci:
“Quella è la porta”
Si, lo so, non viviamo più in un pianeta di esseri umani, ma in una terra di esseri cinici e spietati, freddi nei sentimenti e insensibili ai problemi altrui, ma ricordiamo sempre che non è solo colpa loro.
Ricordate l'anno 2008? L'inizio della crisi economica?
I discorsi sui sacrifici?
Ebbene, tutti allora pensavano "Non toccherà mai a me"
E pensando questo c'è ne siamo fregati delle conseguenze e abbiamo permesso che in meno di dieci anni azzerassero ogni nostro diritto, che facessero del sabato e la domenica non più giorni di riposo, ma giorni lavorativi, prima con la scusa degli straordinari e oggi sempre più obbligatori.
E siamo stati zitti quando anche la maternità è diventata una scusa facile per il licenziamento, abbiamo assistito inermi a gente che veniva licenziata perché aveva il cancro e doveva starsene a casa per curarsi...
Siamo stati zitti ogni volta che dovevamo gridare, e lo abbiamo fatto perché la situazione non ci riguardava, e invece ci riguardava e ci riguarda, perché in questa situazione ci siamo dentro tutti, come un mucchio di pesci impigliati nella rete.
Per approfondire: http://www.ladige.it/territori/pergine/2017/01/24/shop-center-lavoro-7-giorni-7-commessi-stremati-ridateci-vita
Non siamo più persone siamo solo numeri
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