Il pastore Serafino e la Libertà perduta
Immagino che tutti, almeno una volta, abbiano visto questo film.
Nel film "Serafino" interpretato da un giovane Adriano Celentano, sono conservati numerosi insegnamenti su uno stile di vita semplice e felice.
Questo film girato negli anni 60, ancora oggi riesce a emozionare per la sua semplicità, ma soprattutto per la spensieratezza che trasmette al telespettatore verso quel mondo antico, oramai sembra andato perduto per sempre.
Il film inizia con il pastore Serafino che viene forzatamente chiamato alle armi (naja obbligatoria dell'epoca), ma lui cozza continuamente contro la stupidità del militarismo al punto che i suoi superiori, dopo mille punizioni non lo sopportano più e lo riformano credendolo matto.
Ma Serafino è in realtà il più sano di tutti.
Serafino è un pastore che ha conservato
uno stile di vita libero, non scandito da sveglie e orologi, ma dal suo istinto e dalle sue passioni.
uno stile di vita libero, non scandito da sveglie e orologi, ma dal suo istinto e dalle sue passioni.
Due sono le cose che minacciano la sua libertà:
due pericoli che a prima vista non appaiono subito legati con una forte limitazione della libertà dell'uomo, ma che subito poi si rilevano essere ceppi da cui è difficile liberarsi.
Uno è il denaro, che rende schiavo chi lo adora e lo conserva.
Di questo pericolo Serafino si libera facilmente: una volta ereditati i soldi dalla vecchia zia, li sperpera in feste e divertimenti con la gente del suo paese.
Il denaro su Serafino non ha alcun potere perché egli non ha bisogno di niente che il denaro possa comprare.
Difatti lui possiede già tutto ciò che desidera: una compagnia di amici su cui fidarsi, molte donne con cui fare l'amore, si ho detto molte, in quanto il pastore Serafino ama le donne per sua natura, senza secondi fini.
La sua felicità è lì col suo gregge, nell'alta montagna dove lui vive beato. Emblematica la scena della macchina costosa che cade in un dirupo e va a fuoco. Per Serafino non si tratta di una perdita dove piangere e disperarsi, ma di uno spettacolo di cui essere allegri, "meglio dei fuochi d'artificio".
L'altro pericolo mortale per la libertà di un uomo è il matrimonio:
Matrimonio fa rima con patrimonio e in effetti dal medioevo sino ad oggi raramente ci si sposa per amore, la convivenza diviene spesso monotona e micidiale ed oggi più che mai, arricchisce giudici e avvocati, ma questa è un'altra storia.
Serafino però è immune anche a questo pericolo perché lui fa l'amore solo per piacere e quando ne ha voglia e con tutte le donne che gli capitano, proprio come fanno gli animali selvaggi in natura.
Ma ad un certo punto, i suoi parenti per impadronirsi della sua eredità, lo picchieranno e lo faranno sposare, forzatamente e sotto ricatto, con l'amata cugina che si renderà complice del complotto in atto, rivelandosi agli occhi di Serafino per quel che è: una bella donna ingannatrice e speculatrice, che non ha a cuore Serafino ma i suoi soldi!
Ma i tabù o l'ipocrita decenza sono a lui sconosciuti.
E se alla fine sposerà una prostituta al fine di sbloccare l'eredità della zia più che altro a vantaggio di quest'ultima, per aiutarla a mantenere i suoi quattro figli illegittimi.
Ma a Serafino non interessano neppure i soldi ne la nuova moglie, e così da perfetto ed autentico libertario quale è, lascerà vivere la prostituta e i suoi amici nella casa ereditata dalla zia e se ne ritorna a pascolare le pecore in montagna, lontano dai guai del paese.
Il messaggio del film è chiaro:
Serafino e i pastori
sono gli ultimi uomini liberi,
in una società che rende l'uomo schiavo.
Serafino non riesce proprio a vivere nelle città, non accetta lo stile di vita, le convenzioni sociali e l'ambiente artificiale.
Egli sente la nostalgia del suo paese, del cibo genuino, delle donne semplici e della natura incontaminata.
Il FILM lo potete vedere qui: http://www.dailymotion.com/video/x2cr5hn_serafino-film-prima-parte-adriano-celentano_shortfilms
Recensione di: http://antonio-bonifati.blogspot.it/2014/01/recensione-del-film-serafino.html
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