"Povero, lieto e indipendente! - queste cose insieme
sono possibili; povero, lieto e schiavo! - anche queste sono possibili - e agli
operai della schiavitù della fabbrica, non saprei dire niente di meglio, posto
che essi non avvertano in generale come un’infamia il venir adoperati in tal
modo, ed è quel che accade, come ingranaggi di una macchina e come tappabuchi
dell'umana arte dell'invenzione! Puah!
Credere che attraverso un salario più
elevato possa esser cancellata la sostanza della loro miseria, cioè la loro
condizione di impersonale asservimento. Puah! Lasciarsi convincere che
attraverso un potenziamento di questa impersonalità si possa, all'interno del
congegno meccanico di una nuova società, trasformare in virtù l'infamia della
schiavitù! Puah!
Avere un prezzo, per il quale non si è più persone, ma si
diviene ingranaggi!
Non siete voi i cospiratori, nell'attuale follia delle
nazioni che vogliono anzitutto produrre il più possibile ed essere il più
possibile ricche? Starebbe a voi presentare il conto: quali grandi somme di
valore interiore vengono gettate per un tale obiettivo esteriore!
Ma dov'è il
vostro valore interiore, se non sapete più cosa voglia dire respirare
liberamente? Se non avete neppure un poco, voi stessi, in vostro potere? Se
troppo spesso avete disgusto di voi stessi come di una bevanda stantia? Se
prestate ascolto al giornale e sbirciate il vostro vicino, eccitati dal rapido
salire e discendere di potenza, denaro e opinioni? Se non avete più fiducia
nella filosofia che si veste di stracci, nella franchezza di chi è senza
bisogni? Se per voi è divenuta motivo di scherno la volontaria e idillica
povertà, la mancanza di professione e di matrimonio, quale dovrebbe proprio
confarsi ai più spirituali tra di voi?
Ognuno dovrebbe invece pensar dentro di sè:
"Meglio
emigrare, in selvagge e fresche contrade del mondo a cercar di divenire
padrone, e soprattutto padrone di me stesso: mutar luogo finchè continua ad
ammiccarmi un qualsiasi segno di schiavitù; non abbandonare la strada dell'avventura
e della guerra, e per i casi peggiori tenermi pronto alla morte, purchè sia
finita questa indecorosa condizione servile."
Friedrich Nietzsche - Aurora (1879 e il 1881)
Friedrich Nietzsche - Aurora (1879 e il 1881)
Parole scritte oltre 100 anni fa...
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