mercoledì 22 aprile 2015
Vivere non significa sgobbare !
Da tempo, grazie anche allo spettro della crisi economica che come il potere vuole, vale solo per i poveri, guadagnarsi da vivere si è trasformato magicamente in "sgobbare".
Oggi per portare a casa 1000 euro al mese dobbiamo prostituirci continuamente, prima alle agenzie di collocamento, poi al colloquio con l'azienda e infine anche nel luogo di lavoro.
Dobbiamo dimostrarci bravi e volenterosi, sorridenti e solari, motivati e carichi di energia. Insomma anche "farsi il culo" è diventato motivo d'orgoglio...
Non importa se il lavoro che svolgi ti fa schifo, che le ore spesso passano cosi lentamente da sembrare graffiare con le unghie il tempo, non importa se devi mangiare merda industriale perché non hai tempo di consumare un pranzo decente, non importa se sei costretto a ricorrere ad antidepressivi e tranquillanti per via dei turni stressanti che scombussolano il tuo ciclo naturale del sonno. Tu devi sacrificarti, tu devi sudare e faticare per quei 1000 euro al mese, ma sopratutto devi essere grato a chi ti concede l'onore di strisciare ai suoi piedi.
Hai dei sogni? Hai dei talenti che vorresti sviluppare?
Bene, imbustali e gettali nel cesso, questa società non da spazio ai tuoi sogni né alle tue ispirazioni. Tu sei solo un numero per il sistema socio/economico, non vali niente, meno di zero, quindi o ti adegui alle nostre soluzioni o muori di fame, in alternativa potrai fare il barbone e vivere nella vergogna perché "quello non aveva voglia di lavorare".
Quel che è peggio è che queste nuove generazioni di giovani sgobbatori sono dannatamente felici delle loro condizioni attuali, il loro futuro è incerto, la loro aria inquinata, cosi come la terra e le acque, il loro cibo è artificiale, ma almeno hanno un lavoro!
Uno stipendio permetterà loro di avere sempre a disposizione UN nuovo modello di Iphone, dei pantaloni firmati e fiumi di alcool per sbronzarsi con gli amici il sabato sera!
Del resto è inutile parlare di vita a persone nate e cresciute in un sistema schiavista che ha saputo cancellare ogni traccia d'individualità attraverso 15 anni di scuola dell'"obbligo".
Persone rinchiuse fin da piccole per cinque ore al giorno tra le mura di una scuola che conforma le menti attraverso esami e interrogazioni a pappagallo, invece che promuovere il pensiero libero e critico, non possono che arrivare sconfitte e rassegnate all'occasione della vita, accettando volentieri di sacrificare ogni giorno il proprio tempo per un minimo di 8 ore al giorno.
In cambio di cosa? Di un salario spesso al limite della vergogna, contando gli immensi guadagni che fanno i capitalisti grazie alla produzione dei propri ingenui lavoratori.
Se oggi siamo arrivati al punto di ringraziare chi deruba il nostro tempo, arricchendosi con il nostro sudore e le nostre fatiche e dandoci in cambio solo le briciole che gli avanzano in tasca, allora forse è giunto il momento di fermarsi e riflettere seriamente sulle nostre condizioni, siamo ancora degli esseri umani?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Hai totalmente il mio si. Su tutto. Detto da un ragazzo di 19 anni e che ha cercato lavoro per due anni facendo di tutto e di più per vivere stando solo e avendo solo la licenza media.
RispondiElimina