sabato 12 giugno 2021

Paul Gauguin - artista ribelle in fuga dalla civiltà moderna

 






Paul Gauguin fu massimo esponente del Simbolismo avanguardista francese ed erede dell’Impressionismo, al quale si affiancò per un breve periodo senza condividerne i soggetti, in quanto non era interessato ai temi di vita moderna. 


Spinto dalla volontà di ritorno ad una naturalezza perduta, prese posizione contro la società industriale e meccanica, iniziando a seguire tendenze anti moderne. Trascorse un breve periodo ad Arles lontano dalla corruzione borghese, rimanendone deluso. 


Scrisse in proposito a Bernard: 


«trovo tutto piccolo, 

meschino, 

i paesaggi e le persone».






Nel 1891 Paul Gauguin lasciò le terre europee e si diresse a Tahiti con un intento quasi antropologico.

Trascorse gli ultimi anni della sua vita lottando contro la missione cattolica e affermando che l’unica vera scuola possibile fosse la natura. Tanto che venne multato e condannato a tre mesi di prigione, non scontati a causa del decesso nel 1903.


Paul Gauguin, artista maledetto, incompreso dalla società per le sue scelte radicali ed anticonformiste. Una vita segnata dal costante bisogno di fuga da un mondo, quello occidentale, che ha avuto modo di conoscere godendo di un agiato stile di vita borghese, con moglie, famiglia e beni. 






Uno spirito libero, il suo, alla ricerca di una vita selvaggia e primitiva che lo porterà lontano dalla civiltà moderna verso terre sconosciute ed incontaminate a contatto con un’arte primitiva, fonte rigeneratrice per molti artisti. L’arte diventerà quindi per lui un assoluto, centro di forza della sua esistenza. 


Il messaggio che si ostina a lanciare alle generazioni future è il diritto alla libertà nell’arte, il “diritto di osare tutto” e la convinzione che la riuscita di un artista non dipenda dal consenso del pubblico.



Gauguin si esprimerà attraverso un’arte ideista, poiché il suo unico ideale sarà l’espressione di un’Idea, simbolista, in quanto esprimerà tale idea per mezzo di forme, decorativa e sintetica. 


Questi insegnamenti vengono tratti dall’arte primitiva “che parte dallo spirito e si serve della natura, che permette quel ritorno al principio che è la meta del Simbolismo”. 


L’artista deciderà poi di proseguire il suo viaggio in un luogo lontano dal mondo, isolato, per ritemprarsi e scelse l’isola di Martinica, dove arriverà ad affermare: 



“Qui c’è tutto per essere felici: 

il mare, alberi da cocco, alberi da frutta 

di ogni specie, una natura ricchissima, 

un clima caldo…”.




Gauguin ci tramanda la semplicità e la dolcezza di una cultura che stava ormai scomparendo in quanto colonia francese. 


Egli intraprese molte battaglie contro i soprusi dall’amministrazione coloniale francese in difesa dei diritti degli indigeni. 


“I primitivi, questi ignoranti, 

hanno insegnato molte cose 

ai vecchi uomini civili, 

istruendoci nell’arte del vivere in modo felice” 





disse l’artista. 

Quest’umanità sembra lasciarsi vivere senza interrogarsi sul senso dell’esistenza mentre la tendenza al filosofare è propria dell’uomo occidentale. 


Nonostante questo, l’inutilità delle vane parole porta queste popolazioni a sentire forte e a vivere una perfetta purezza originaria e libertà in armonia con le forze della natura, come traspare dalla tele dell’artista.



Fonti: https://artblobs.com/


http://www.artspecialday.com/9art/2021/06/07/paul-gauguin-liberta-costrizione/





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