E' giunta l'ora di sfatare una volta per tutte il falso mito della voglia di lavorare perché non esiste una voglia di lavorare.
Il lavoro fin dai tempi antichi ha sempre significato fatica, sacrificio e tortura, sia fisica, sia psicologica, tant'è che il lavoro nei tempi antichi era riservato solo agli schiavi e ai servi (schiavi volontari).
A partire dall'Era Industriale invece, il lavoro, anche grazie alla propaganda ripetitiva della televisione, è stato magicamente trasformato in attività dignitosa, in aspirazione, in carriera, e così fino ai giorni nostri, dove lo schiavo è divenuto un servo volontario, particolarmente felice di trovare un lavoro, entusiasta nello svolgere ogni giorno le stesse azioni, euforico alla vista di un contratto fisso che lo lega alla monotonia fino alla vecchiaia.
Ed è sempre grazie alla propaganda del potere attraverso i mezzi di "informazione" che quell'attività odiata ed evitata nell'antichità, oggi rappresenta la massima aspirazione dell'essere umano, risulta naturale quindi che chi nel tempo non si è omologato al pensiero dominante è stato etichettato come scansafatiche, fannullone o semplicemente come uno che non ha voglia di lavorare.
Ma che cos'è la voglia di lavorare?
Le radici della parola lavoro come sappiamo rappresentano solo significati negativi: fatica, sforzo, travaglio, che deriva dal latino tripalium (strumento di tortura)!
Sarebbe sciocco dunque affermare che esistano persone con la voglia di fare fatica, di sforzarsi o di subire un travaglio fisico e mentale.
Certo ci sono persone che amano il proprio lavoro, come il pilota di F1, il calciatore, il politico, l'atleta o il musicista, ma essi svolgono il lavoro che hanno sempre sognato, o meglio quello che sono nati per fare...
Leonardo Da Vinci come Michelangelo dipingeva e certamente non provava stress o fatica nel dipingere, ma provate costringere un meccanico o un falegname a dipingere tutto il giorno e vedrete come questi odieranno la pittura e l'arte...
Perché? Per il semplice motivo che verrebbero costretti a fare un lavoro che non sono portati a fare, che non lo sentono dentro, nel cuore, nella propria anima, allora ha senso ancora criticare chi "non ha voglia di lavorare"?
No, perché la voglia stessa di lavorare non esiste.
Esistono solo dei ruoli a cui siamo portati fin dall'infanzia, e c'è pure il ruolo del lavoratore felice, che essendo nato privo d'ispirazioni, prova piacere nello svolgere compiti e mansioni per conto di altre persone, ed è giusto così, altrimenti il mondo sarebbe un vero e proprio caos.
Si, ci sono persone che amano semplicemente lavorare, svolgere una qualsiasi attività venga loro proposta, ma quest'ultime non dovrebbero criticare chi al contrario loro non vuole svolgere un qualsiasi compito assegnatole.
Ecco perché trovo il sistema attuale profondamente ingiusto e destinato a crollare, perché come può reggersi in piedi un sistema dove al posto di insegnarti a pensare a cosa davvero vuoi fare nella tua vita, ti spinge invece a trovarti un lavoro? Un qualsiasi lavoro?!
La verità è che oggi non c'è una vera libertà di scelta e gli esseri umani sono sempre più costretti ad abbandonare i propri sogni e le proprie aspirazioni a favore di ruoli alienanti, stressanti e insignificanti, tutte piccole gabbiette gentilmente offerte dal sistema stesso, dove la gente si incastra a vita in cambio di uno stipendio sicuro a fine mese.
Questa è la morte dell'Anima, della qualità fondamentale umana che è la CREATIVITA', oggi non si crea più nulla, si lavora e si portano a casa i soldi, si costruiscono le case e si acquistano le macchine, ma i sogni? E si finisce così per morire come tanti consumatori, senza aver realizzato un vero e proprio scopo nella propria vita.
Consolatevi o voi che non avete voglia di lavorare, perché i sani in questo mondo malato siete voi, a cui hanno reciso le ali dei vostri sogni e delle vostre vere aspirazioni, e ricordate che non siete dei falliti, tanto meno degli scansafatiche, sono sicuro che se vi fosse data possibilità e tempo, trovereste anche voi il lavoro della vostra vita, quello per cui siete nati per fare.
Mandate a quel Paese chi vi dice che non avete voglia di lavorare!
Se ancora odiate svolgere mansioni per voi insignificanti significa solo che non sono ancora riusciti a corrompervi l'anima.
Daniele Reale
Ciao, ho scoperto oggi per caso il tuo blog sul lavoro schiavitù. Quando dico le stesse cose in RL ai miei conoscenti mi prendono per matto e sono arrivato quasi a pensarlo...Ma per fortuna vedo che non sono l'unico ad aver certi pensieri,la penso esattamente come te. Continua a scrivere!
RispondiEliminaQuoto in pieno
RispondiEliminaSono assolutamente d'accordo! Vivo in un posto (il Veneto) dove la mistica del lavoro ha livelli assurdi!
RispondiEliminaDipende a che livelli..tra gli operai si ma tra le persone più colte ho notato che non ce questa mitizzazione..
EliminaSi concordo
EliminaComplimenti Daniele per il nobile uso di Statiche Parole....
RispondiEliminaConcordo in pieno con quello che dici. Molte persone non capiscono perchè sono ancora ingabbiate dai dogmi della società e non riescono ad avere un pensiero proprio, un pensiero libero.
RispondiEliminaGrazie delle tue parole, mi fa piacere che ci sia qualcuno che si è liberato dal pensiero "collettivo"
Bravissimo, non esiste la voglia di lavorare, semmai la voglia di fare ciò che ci piace possibilmente guadagnando soldi per farlo!
RispondiEliminaCome artista mi diverte sempre avere a che fare con i lobotomizzati che ogni volta che mi vedono mi chiedono "ma tu che lavoro fai?" e io "nessuno, faccio solo quello che mi piace fare", e l'espressione delle loro facce sarebbe da filmare per farci un documentario :)
Voglio sottolineare che in Italia un artista non legato a gruppi di potere non emerge, fa al massimo quello che io e l'altro artista con cui lavoro, ovvero serate mal pagate e tanto meno capite, e deve auto prodursi la sua musica, i suoi video, tutto (ma poco male, siamo abituati ad auto produrci anche molto del cibo che mangiamo per non farci avvelenare dal supermercato, altro lager schiavista), per cui a breve torneremo all'estero, dove la vita come individui e come artisti è meno ardua e più sensata, e comunque regala una serenità e possibilità di attuare progetti che ormai in Italia non ti sogni manco la notte.
Saluti da una tua assidua lettrice (che ti segue dal blog precedente), buon..."lavoro" ;))
Leggo solo ora quanto scritto... e ti dico che hai TROPPO RAGIONE. Hai veramente colto nel segno!!! Il tuo ragionamento non fa una piega.
RispondiEliminaSi infatti sono una massa di schiavi fisici e psicologici che lavorano per una miseria e per fare arricchire i soliti che gia sono ricchi.....
Eliminacredo che la voglia di lavorare dipenda anche dalle persone ,umili ed umane che si incontra nel propio ambito lavorativo. ..non vale la concorrenza ignorarante e'non creativa
RispondiEliminaSì così si creerà una massa di fannulloni rimpiazzata dai migranti e distrutti a livello industriale dalle nuove potenze mondiali (quelli guarda caso queste Pippe non se le fanno, lavorano e via)
RispondiEliminache dire.. non ho mai avuto voglia di lavorare,ma ho sempre lavorato per mangiare..vedo vicino a me persone che hanno sempre lavorato poco...ma si trovano male... non hanno il minimo che gli serve...penso comunque che chi lavora troppo ha qualche problema...
RispondiEliminail meccanismo è troppo complesso per essere semplificato... Io farò un lavoro che non mi piace per tutta la vita, ormai mi sono rassegnata. Da Lombarda ti dico che il mio mito di vita è il sud, magari sul mare... magari vivendo di espedienti, poi ti domandi "e i servizi? e i trasporti? e il sistema sanitario?" Dove si lavora tanto certe cose funzionano meglio. Parti solo da cosa ti trovi quando vai in un ospedale al sud e uno al nord... Quindi alla fine ti dico vanno bene i sogni e le utopie... Ma alla fine si deve sempre comunque fare i conti col mondo reale.
RispondiEliminaNel sistema della penalità: per la prima volta nella storia dei sistemi penali non si punisce più tramite il corpo o i beni, ma tramite il tempo di vita.Il TEMPO che resta da vivere:è di questo che si approprierà la società per punire l'individuo. Il tempo si scambia con il potere:dietro la forma salario la forma di potere messa in atto dalla società capitalista ha essenzialmente l'obbiettivo di eserctarsi sul tempo degli uomini; l'organizzazione del tempo operaio nella officina, la distribuzione e il calcolo di questo tempo nel salario, il controllo del tempo libero, della vita operaia,il risparmio, le pensioni--Il modo in cui il potere ha inquadrato il tempo per poterlo controllare da cima a fondo ha reso possibile storicamente e in termini di potere, l'esistenza della forma salario.E' stata necessaria questa presa di potere globale sul tempo.Cosi ciò che ci permette di analizzare in un colpo solo il regime punitivo dei delitti e il regime disciplinare del lavoro è il rapporto tra il tempo di vita e il potere politico. la repressione del tempo e per mezzo del tempo è questa specie di continuità tra l'orologio dell'officina, il cronometro della catena di montaggio e il calendario della prigione.
RispondiEliminaE se non avessi proprio voglia di fare nulla?
RispondiEliminaDopotutto non ho chiesto io ai miei genitori di concepirmi.
Cioè questi due si sono fatti una sc.0pata e, a causa di ció, dovrei passare il resto della mia vita a fare la stessa mansione fino quando avró piú di 60 anni per ottenere una pensione inferiore a quella si un qualsiasi politico che ha il vitalizio dopo un solo solo anno di mandato?
Ma non se parla proprio.
Pensavo di essere un folle a pensarla così...ma ho trovato te.....mi rincuori.......però la soluzione x fuggire da questa gabbia?...
EliminaQuesta si chiama depressione... Ti consiglio di rivolgerti a qualcuno che possa aiutarti dal punto di vista psicologico
EliminaQuoto l'ho pensato molte volte...
EliminaConcordo pienamente. Io non ho mai avuto voglia di fare nulla!
RispondiEliminaHai proprio ragione,io lavoro in un call center non so neanche cosa faccio ma lo faccio seguendo la procedura e in tempi ridottissimi, altrimenti i padroni non guadagnano, con un sottofondo di strilli da parte dei team leader.Come può non piacere?
RispondiEliminaMassima stima. Io feci un giorno l'addetto al callcenter outbound. Beh, che dire le 4 ore e mezza peggiori della mia vita. Pensavo di essere seduto su quella maledetta sedia da 4 anni e ogni volta che alzavo la cornetta per rompere le palle a chi tornava a casa o stava riposando mi faceva vergognare di me stesso. Ma era un'esperienza che dovevo fare per rendermi conto dello schifo che può raggiungere questa società.
EliminaVorrei fare mille cose e nessuna c'entra con ciò che invece faccio. Vorrei solo scappare via e non dover rendere conto a nessuno..
RispondiEliminala penso uguale a te
RispondiEliminaGiusto. Ognuno dovrebbe poter realizzare i propri sogni...ma non ha tutti è dato. Il resto sarà routine e sopravvivenza.
RispondiEliminaMolte volte non e' la non voglia di lavorare , ma essere costretti a sopportare le persone che ci sono accanto , le quali fanno i medesimi discorsi tutti i giorni.
RispondiEliminaUn no coment sui vari leccaculo
La penso anche io così ma i soldi ci vogliono per vivere in maniera dignitosa
RispondiEliminaAnche io la penso così ma non mi piacciono nemmeno quelle persone che vivono sulle spalle di altri che si fanno il culo, non lo trovo giusto. Il problema sono sempre i soldi, non puoi fare nulla al giorno d'oggi senza, nemmeno seguire i tuoi sogni...
RispondiEliminaQua non si parla di non lavorare, si parla di lavorare meno tutti... Vivere di più, avere meno soldi, meno cose ma essere felice di poco... Allontanarsi dal consumismo frenetico... Ma nessuno ha detto di tornare all'uomo primitivo.. Non radicalizziamo i concetti
EliminaIo invece ci tornerei seduta stante pensa un po' te. Dobbiamo radicalizzare non solo i concetti ma anche le azioni volte a concretizzarli se vogliamo davvero sopravvivere come specie e come veri essere umani. Vi ricordo che il semplice risparmiare e vivere una vita semplice è encomiabile nel singolo caso specifico ma non risolve il problema e se tutti lo facessimo beh crollerebbe il sistema in toto e quindi dovremmo cambiare paradigma. Vi ricordo inoltre che per fortuna esistono ancora tribù e popoli che ancora vivono come gli esseri umani hanno vissuto per il 96% della loro esistenza, ovvero quelli che tu definisci uomini primitivi. Beh, loro vivono "lavorando" (leggasi attività di vita quotidiana che li diverte pure) per 4 ore e passano il loro tempo oziando o comunque sviluppando il lato umano della loro vita. Noi no. Noi cosa abbiamo in più ? Molte comodità che ci hanno trasformato in esseri deboli e bisognosi di protesi (auto, elettrodomestici, telefonini etc). Poi cosa ? La sanità ? In quella sì siamo superiori a livello chirurgico e medico ma ricordiamoci che molte malattie derivano dal nostro stile di vita e se ti fai male in montagna puoi morire, qui in Italia come in mezzo alla foresta amazzonica. Quindi il tutto come si risolve ? A te la risposta...
EliminaIl lavoro non nobilità l'uomo,questa frase è detta probabilmente dai ricchi e potenti per garantirsi schiavi dei tempi oggi che mandino avanti i loro affari le loro imprese,i loro guadagni,facendo credere che il lavoro sia nobilitante,se mai è il contrario,il lavoro fa ammalare,umilia,crea squilibrio psico fisico,perchè obbliga ad uno stile di vita che fa a pugni con il proprio ritmo biologico,già alzarsi la mattina per forza e con l'aiuto artificiale di una sveglia che interrompe di colpo il sonno che dovrebbe andare avanti fino a che non si esaurisce da solo,fa capire che il lavoro non nobilita niente,altrimenti i nobili,quelli veri,dovrebbero essere tutt'altro che nobili.La ricetta? fare un attività che si sceglie di fare con ritmi scelti,ed orari scelti,e su quello guadagnare quanto si decide possa bastare,anche facendo sacrifici,ma un conto e fare sacrifici scelti e imposti da se stessi,un conto e farli per decisione di altre persone padroni delle vostre vite.non è cosa,e se potete vivere di rendita,buono anche quello.
RispondiEliminaGiustissimo
EliminaPienamente daccordo, ma vivere senza lavorare ahimé non é per tutti. Comunque la vita é fatta di scelte, ed ammenoché non si sia veramente benestanti, non si puó pretendere la botte piena e la moglie ubriaca.. per vivere senza lavorare i piú dovranno imparare a vivere con poco, rinunciare ad avere una famiglia e a tante altre cose. Ne vale la pena? É soggettivo! Esiste una canzone degli Almamegretta che parla di una persona che sceglie di essere un barbone per vivere felice in totale libertá. Questa storia estrema rende l'idea. Il mondo é bello perché é vario..😉
EliminaIl lavoro debilita..😂
EliminaLa famiglia? di quali tante altre cose? ma di cosa stai parlando...Vivi veramente.
RispondiEliminaScommetto che quest'articolo l ha scritto proprio uno cge non.ha voglia di lavorare....beato lui che o è ricco o fa il.mantenuto allora...
RispondiEliminaMa vaffanculo coglione...continua ad essere fiero di essere uno schiavo.
EliminaHo 50 anni e mi trovo perfettamente d'accordo con il tuo pensiero.ho iniziato presto ma nn vedo la fine. questo è quello che mi angustia. una vita passata tra 4 mura ad "obbedire" alle richieste del datore di lavoro, un lavoro senza nessun tipo di gratifica e che odio nel profondo dell'anima, ma che devo per forza svolgere ! purtroppo ,alcune volte , la vita propone scelte inevitabili che portano a situazioni limite che in alcuni casi sono irreversibili. vedo alcuni che vorrebbero andarsene; anche io ho avuto( e in parte ho) la stessa idea , che ho provato a mettere in atto,ma non tutto è prevedibile quindi mi rassegno e continuo per la mia (errata) strada.
RispondiEliminaCiao! Scusami ma non sono completamente d'accordo con ciò che hai scritto nell'articolo, secondo me una vita senza lavoro, senza fatica, senza sacrificio è una vita vuota. Ho scritto un articolo a riguardo che secondo me ti farà cambiare idea:
RispondiEliminahttps://fervidaispirazione.it/non-ho-voglia-di-lavorare-voglio-godermi-la-vita/
So che questo articolo è stato scritto un po' di tempo fa, ma attendo comunque la tua risposta con una tua opinione. Grazie!
Mah, ho letto il tuo articolo e non concordo con niente, è una vita vuota se non si hanno interessi, passioni e ambizioni, solo in questo caso puoi preferire stare in fabbrica o dietro a una scrivania. Inizia a leggere, esplorare, osservare e viaggiare e allora altro che vita vuota. In questi mesi di quarantena ho fatto un mucchio di cose che non avevo mai tempo di fare mentre lavorare e voglio continuare così. Quindi le tue massime pseudo filosofiche puoi pure infilartele dove non batte il sole
EliminaFortuna che hai una fervida ispirazione, pensa se non l'avessi magari potresti ragionare meglio...
EliminaCiao, io vorrei poter studiare quello che mi pare, fare delle passeggiate, mangiare sano, avere una famiglia felice e allo stesso tempo tante donne.... in pratica tutto tranne che lavorare. Poi però periodicamente mi fermo a riflettere e penso che tutto ciò non è possibile senza soldi e allora penso che forse è meglio sforzarzi per guadagnare soldi che soffrire per abituarsi a stare senza. In questo momento appunto sono steso sul letto alla ricerca dell'entusiasmo necessario per ripartire a lavorare.. Spero di ritrovarlo presto. Ciao
RispondiEliminaNon c'è scritto che non bisogna lavorare, ma che non bisogna mitizzare il lavoro: è tutto un condizionamento mentale che ci hanno fatto... Concordo. Ci presentiamo dicendo che lavoro facciamo la parte delle volte, come se il lavoro ci caratterizzasse... Io faccio un lavoro che odio perchè non mi soddisfa, ma non sono una persona pigra. Nel tempo libero faccio molte cose ed alla sera sono stanca e felice. Non si tratta di essere fannulloni.
RispondiEliminaOrmai l'ossessione per la produttività, la competizione e per arricchirsi ci ha reso la vita difficile. Ho cominciato a lavorare abbastanza presto, subito dopo aver finito scuola, e mi sono sentito un privilegiato rispetto ai miei coetanei. Il mio lavoro mi piaceva... Una volta... Non scendo nei dettagli ma lavoro in un settore di nicchia che è cresciuto molto negli ultimi anni facendo crescere anche la concorrenza. Oggigiorno la competitività ed il raggiungimento del massimo profitto ha portato il mio settore lavorativo a livelli di stress allucinante, con perdita di etica e trasparenza. Dopo 20 anni non riesco più a starci dentro... Diventa sempre più pesante anno dopo anno,non so quanto potrò andare avanti... mando giù merda da anni solo perché ho un mutuo ed un figlio da crescere. Lavoro di merda in un settore di merda con persone ipocrite di merda, che giustificano i guadagni stellari con il fatto di essere in ambito sanitario e di fare "del bene alle persone". Andate tutti a fanculo...
RispondiEliminaMa andare a lavorare luridi accattoni
RispondiEliminaAndate a lavorare accattoni
RispondiEliminaIo come lavoro faccio lo scommettitore,guadagno all'incirca 60/70 euro al giorno comodo da casa.. e' una cosa che amo fare..da emozioni particolari..mi tiene vivo..non e'un lavoro per tutti...ci ho messo anni a capire la tecnica..ma ora non avro' piu' bisogno di alzarmi al mattino per andare a lavorare in fabbrica a farmi umiliare da gente di merda e guadagnare di meno di quanto sto guadagnando ora comodamente da casa...mi bastano due o tre al giorno..il resti della giornata passeggio,mi alleno,mangio e dormo...la trovo una follia andare a lavorare per 1000 euro al mese 8 ore al giorno... e' una pazzia...godetevi la vita e trovate un modo che vi permetta di guadagnare anche Poco ma essendo liberi
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