venerdì 13 novembre 2015
"Stavo lì, non facevo nulla"
"Da bambino andavo spesso al fiume la mattina presto.
Il fiume era molto pigro, quasi immobile.
Al mattino presto, quando il sole non era ancora sorto, era impossibile vedere l'acqua scorrere, tanto il fiume era pigro e silenzioso. Neppure gli uccelli cantano a quell'ora, non c'è un suono. E il profumo dei manghi aleggiava sul fiume.
Io andavo nell'angolo più remoto del fiume, e sedevo.
Stavo lì, non facevo nulla; non c'era bisogno di far nulla, stare lì mi bastava, era talmente bello. Poi facevo il bagno, nuotavo.
Al sorgere del sole, andavo sull'altra riva, dove c'era una vasta distesa di sabbia; e lì mi asciugavo al sole, supino nella sabbia, e a volte mi addormentavo.
Quando tornavo a casa, mia madre mi domandava:
«Cos'hai fatto tutta la mattina?»
Io dicevo: «Niente». In effetti non avevo fatto niente.
E lei diceva: «Come niente? Qualcosa devi avere pur fatto, sei stato via delle ore».
E aveva ragione; ma neppure io avevo torto.
Non avevo fatto niente, ero solo stato lì in compagnia del fiume, lasciando che le cose succedessero da sé.
Se mi veniva voglia di nuotare, nuotavo.
Se mi veniva voglia; non era un fare da parte mia, non avevo bisogno di decidere nulla. Se mi veniva voglia di dormire, dormivo. Succedevano delle cose, non ero io che le facevo. La mia prima esperienza di satori accadde proprio lì al fiume. Senza che facessi nulla, semplicemente stando lì, succedevano milioni di cose.
Mia madre insisteva; perciò dicevo: «Va bene, ho fatto il bagno, e mi sono asciugato al sole». E lei era soddisfatta.
Ma io non lo ero: perché quel che accadeva al fiume non può essere reso dalle parole: «Ho fatto il bagno»".
Osho Rajneesh
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