mercoledì 11 novembre 2015

"Lavorare gratis fa schifo" La testimonianza di un giovane sfruttato


“Lavoro 11 ore al giorno 
e guadagno zero euro”

Sono un praticante legale. O meglio, date le circostanze in cui lavoro, sarebbe meglio dire praticante illegale.

Dal lunedì al venerdì, e alle volte pure il sabato, vado nello studio legale del mio avvocato per compiere la pratica forense.
Passo lì la mia giornata, dalle 08,45 alle 19,30, quando va bene. Spesso si sforano le 8 di sera. All’inizio faccio fotocopie, deposito atti e aspetto in interminabili code presso gli sportelli degli uffici giudiziari (Tribunale, Procure…).

Poche volte ho tempo per studiare, ogni tanto scrivo qualcosa. Prevalentemente mail. E’ raro che mi vengano offerte delle spiegazioni, degli approfondimenti sulle tematiche trattate. Dovrei semplicemente apprendere direttamente dal modus operandi del mio Dominus.

Sì perché in gergo forense l’avvocato presso cui un praticante compie il tirocinio si chiama dominus. Dominus, termine dal latino che si traduce con signore, sovrano. Questo è il livello.

Quando divento un po’ più bravo e indipendente nel lavoro, inizio a scrivere interi atti, e succede anche che mi rapporti direttamente con il cliente. Però non so nulla di costi e prezzi della mia opera intellettuale. Solamente quando vedo le parcelle che l’Avvocato consegna al cliente conosco il valore economico del mio lavoro.




E quindi, quanto prendo per questo?

Zero euro. Questa è la mia retribuzione. Il mio salario è sempre zero euro. Può succedere che ogni tanto, en passant e senza alcun legame logico con quanto da me prodotto riceva qualcosa, una sorta di mancia.

Ma come mai non prendo nulla?
Semplicemente perché il legislatore (e in Parlamento gli scranni occupati da avvocati sono davvero tanti) è stato molto fumoso nel definire le modalità del tirocinio forense, soprattutto per quanto concerne la retribuzione. Non è fissato un compenso minimo, e nella sostanza non ci sono obblighi per l’avvocato di retribuire il praticante. Inoltre, gli avvocati sanno che posso attingere da un mare enorme di laureati in giurisprudenza che, usciti dall’università e non sapendo cosa fare, iniziano il tirocinio forense.
Ma allora perché un laureato dovrebbe fare il tirocinio forense e lavorare gratis?

Perché è l’unico modo, la condizione necessaria per poter accedere al concorso per diventare avvocato.



E quanto dura il tirocinio? Un anno e mezzo. 

Di lavoro completamente gratuito...


Ma quindi si tratta praticamente di una scuola? Assolutamente no. Può essere che l’avvocato insegni qualcosa al praticante, ma è tutto discrezionale. Dipende solamente dalla volontà dell’avvocato stesso. Non vi è alcun controllo sulle modalità in cui viene svolta la pratica. I praticanti sono totalmente nelle mani dei propri dominus.
In sostanza, gli avvocati possono usufruire di una infinita manodopera ben qualificata (tutti i praticanti hanno la laurea magistrale in Giurisprudenza). 
Manodopera completamente gratuita.

Lavorare gratis fa schifo. 

Lavorare gratis è un’offesa 
alla propria dignità. 

Lavorare gratis annulla qualsiasi volontà 
di miglioramento, qualsiasi interesse. 


Lavorare gratis annienta la passione. 

Lavorare gratis è masochismo puro che corrode il nostro essere. Lavorare gratis ci fa odiare la professione che vorremmo esercitare e l’ambiente in cui vorremmo operare.

Sto studiando per fare l’avvocato. Per difendere i diritti degli altri. Ma non sono capace difendere me stesso dai soprusi.

Dovrei imparare a tutelare i diritti degli altri. Ma non sono neppure in grado di difendere i miei diritti.

Federico Ticchi (Bologna)

Fonte: http://violapost.it/2015/11/11/lavoro-11-ore-al-giorno-e-guadagno-zero-euro/

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