martedì 30 giugno 2015

L'agenda del potere per destabilizzare il popolo




Inutile continuare a fare finta che nulla stia accadendo, qualcosa sta accadendo e tutti noi dovremmo prenderne coscienza, c'è un'agenda scritta dagli uomini di potere che vuole fare a pezzi la volontà popolare, distruggendola con la disinformazione, la paura, la pornografia, le false libertà, la distruzione della famiglia ecc.

L'agenda si divide in questi punti fondamentali:

- Far accettare al popolo l'uso ingiustificato della violenza quando egli si ribella e gettare fango sulle manifestazioni pacifiche, intervistando il coglione di turno che vi partecipa solo per cazzeggiare.

- Riempire la mente del popolo di paura, attraverso i media di regime (giornali e telegiornali) creando la paura dello straniero, dell'Isis, della Russia, ecc.

- Indurre gli uomini a preferire il sesso all'amore.

- Indurre le donne ad essere superficiali, disinibite e a diventare un banale oggetto sessuale per gli uomini

- Creare videogames sempre più violenti che includano sparatorie, omicidi, guerre, per iniettare nelle menti più deboli, la falsa idea che la violenza possa risolvere i propri problemi o quelli di una Nazione nel caso di una guerra.

- Riempire le menti degli pseudo-umani moderni di incessanti desideri materiali, allontanandoli contemporaneamente da ogni verità spirituale che faccia comprendere loro di esser molto più che un semplice corpo di carne e ossa.

- Favorire l'immigrazione selvaggio e allo stesso tempo demonizzarla attraverso i media di regime, creando una sporca guerra tra i popoli.

- Far credere al popolo che la soluzione ai suoi problemi consista nello scegliere l'ennesimo padrone-dittatore che deciderà per le loro vite e per il futuro dei loro figli, in questo modo si mantiene inalterato il millenario sistema di schiavitù, che assicura ai ricchi di vivere senza lavorare, a spese del popolo ignorante.

- Favorire le multinazionali e lo schiavismo lavorativo-salariato, distruggendo a colpi di riforme, il lavoro indipendente, specialmente quello agricolo e dell'artigianato. 

- Accusare di "complottismo" i ricercatori indipendenti che smascherano le menzogne del sistema.







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