"Essere schiavo significa essere costretto a lavorare
per qualcun altro, proprio come essere padrone significa vivere sul lavoro di
qualcun altro. Nell'antichità gli schiavi erano chiamati in tutta onestà
"schiavi". Nel Medioevo presero il nome di "servi"; oggi
essi vengono chiamati "salariati". La condizione di quest'ultima
classe comporta molta più dignità ed è meno dura di quella degli schiavi, ma
nondimeno essi sono costretti, sia dalla fame sia dalle istituzioni sociali e
politiche, a mantenere altra gente in completo o relativo ozio attraverso il
loro eccessivo e faticoso lavoro.
Di conseguenza, sono schiavi.
Secondo la
legge il popolo è sovrano, ma non nei fatti.
Il singolo lavoratore è troppo
oppresso dalla sua fatica e dalle sue preoccupazioni quotidiane per trovare il
tempo necessario alla propria istruzione. Poichè è necessariamente occupato nel
lavoro quotidiano che non lascia tempo libero, e quindi, se non totalmente
ignorante, ha una cultura nettamente inferiore a quella della classe media e proprietaria,
esso è costretto a lasciare la pretesa sovranità nelle mani della classe media.
Questa finzione di un governo pseudo-rappresentativo serve a dissimulare il
dominio sulle masse da parte di un pugno di individui privilegiati, un'elite
eletta da orde popolari che si ammassano senza sapere per chi o per che cosa
votano.
Un inganno tra i più dannosi poichè lo fa apparire come l'espressione
della cosiddetta volontà popolare."
Michail Bakunin
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