Non tutti hanno la fortuna di passare l'estate all'interno di un ufficio condizionato, dove l'aria gira fresca tutto il giorno. Per la maggioranza degli schiavi invece lavorare in estate significa spesso patire le pene dell'inferno.
Sia chiaro, ci sono fabbriche munite di impianti di climatizzazione, ma la maggior parte, in primis le carpenterie, le acciaierie e via dicendo, sono veri e propri forni roventi dove centinaia di uomini sono costretti non solo alle fatiche fisiche, ma anche a subire un caldo soffocante che li fa letteralmente grondare di sudore.
E pensare che un tempo, prima dell'avvento dell'oscura era industriale, d'estate raramente si lavorava, i contadini per esempio si alzavano all'alba per recarsi nei campi alle prime ore del mattino, per poi fare ritorno a casa verso le 10, quando il calore del sole iniziava a farsi insopportabile, e così si aspettava mezzogiorno, si mangiava e poi ci si abbandonava alla classica "pennichella" che durava un paio d'ore.
Riposati a dovere, e dopo aver digerito con calma il pranzo, si ritornava al lavoro nei campi dopo le cinque del pomeriggio.
Oggi questo ritmo naturale è andato perduto, si lavora a tutte le ore in tutto l'anno, i più fortunati, quelli che lavorano con l'aria condizionata, dopo un paio d'anni se ne usciranno comunque afflitti da dolori ossei e muscolari, causati dai getti d'aria artificiale, per tutti gli altri invece sarà martirio quotidiano, sudore, svenimenti e nervosismo causato dalla gran afa.
Poi ci sono gli operai che asfaltano le strade e quelli che costruiscono tetti, anche per loro la vita non è certo facile, e pensare che se lavorassimo tutti 3-4 ore al giorno, tutto diverrebbe più umano e sopportabile, si potrebbe lavorare dalle 6 del mattino alle 10 o dalle 5 del pomeriggio alle 10 di sera, nessuno sarebbe più costretto alla tortura estiva del gran caldo che, già aggiunta alla tortura legalizzata delle assurde 8 ore di lavoro giornaliere rende la vita assai difficile.
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