BRESCIA ANNO 2017: In Italia non si smette mai di toccare il fondo, e quello che che accaduto a Brescia in questi giorni è degno solo dell'inquietante romanzo "1984" di George Orwell.
Oggi come ieri, sono state riproposte le "TABELLE EDUCATIVE" ovvero quei messaggi (dittatoriali) che un tempo avevano il compito di incitare lo schiavo/operaio alla produzione anche in assenza del suo padrone.
A Lumenazze, la famosa città-officina, dove le case si mischiano alle fabbriche, è stato invitato l'artista Fabrizio Bellomo per realizzare un progetto d'arte pubblica per il paese.
Si spera tanto che quest'opera più inquietante che artistica, abbia uno scopo ironico, perché se così non fosse ci ritroveremmo lanciati a molti passi indietro nella storia, dove davvero gli schiavi-produttori consideravano "dignitoso" sgobbare come muli dall'alzar del sole al calar del sole, solo per guadagnarsi il pane alla fine della giornata.
Le artistiche scritte realizzate dall'artista, ricordano molto gli slogan del Grande Fratello orwelliano, dove la Neolingua aveva capovolto i termini:
Le scritte provocatorie dell'artista risuonano tali e quali:
Chi spreca la risorsa del padrone?!
Ma lo sanno lor signori che senza le braccia produttive dell'operaio, dalle loro oscure fabbriche non uscirebbe neppure la polvere?
"Lavoro e onesta formano la dignità dell'uomo"
...Tant'è vero che a lavorare ed essere onesti tocca sempre ai fessi alla base della piramide sociale, i cosiddetti "sacrificabili", più in alto si va, meno si lavora e più c'è se la spassa...
Ma si sa, ieri come oggi, servono messaggi "educativi" per tramutare la merda in oro agli occhi degli ingenui.
"Lavorate sempre come se il principale vi fosse vicino"
Anche qui altro bello slogan schiavista, che inietta psicologicamente la paura del padrone, tanta da temerne pure l'ombra in sua assenza.
Ci sarebbe da ridere se oggi la situazione lavorativa in Italia non fosse tanto critica...
Qui invece abbiamo la ciliegina sulla torta, non solo si chiede l buon schiavo di lavorare sodo e con passione per arricchire il proprio padrone, ma anche di lavorare sulla "bella presenza".
La gente guarda sorpresa quelle scritte, ma non troppo.
Qui invece la scritta "Abbiate iniziativa, perfezionate il vostro lavoro e migliorerete la vostra posizione" incita gli schiavi a far gara l'un contro l'altro per chi si aggiudica il gradino un po più alto del pollaio. Dal pollaio certo non si esce, ma stare una stecca sopra gli altri significa potergli cagare in testa, poiché va ricordato sempre che lo schiavo non sogna la libertà, ma sogna di essere simile al suo padrone, e quindi esercitare anch'egli un pò di autorità e comando sui suoi simili.
I messaggi autoritari sparsi per la città come agli inizi del 900 sono li per indirizzare la mente costantemente e al momento produttivo.
Arte o scherzo di cattivo gusto? Noi ci auguriamo sia più uno scherzo di cattivo gusto.
Daniele Reale
Bel post...ma almeno scrivere bene il nome della cittadina...LUMEZZANE, non "lumenazze"!!!!
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