venerdì 7 agosto 2015

Scegliamo la nostra terra per vivere in maniera naturale e sostenibile




Articolo a cura di Elena Tioli

Stefania e Silverio a 25anni decidono di cambiare vita: “Volevamo finire gli studi e andare a lavorare all’estero, poi un ritorno alle origini ci ha cambiato la vita e oggi dedichiamo ogni secondo del nostro tempo alla nostra terra, all’agricoltura naturale e alla condivisione di antichi e nuovi saperi”.

“Sveglia alle 5.00 per essere in campagna alle 5.30”. 
Ci sono cose che senti solo nelle storie dei nonni. E invece, in questo caso, a raccontarle sono Stefania e Silverio due ragazzi di venticinque anni che hanno scelto di vivere di terra e di sogni.

Stefania Cannone e Silverio Liso, pugliesi, classe 1990, laureati in Tutele e benessere animale lei e Bioteconologie lui, entrambi all’Università di Teramo, oggi agrotecnici. 

“Un percorso simbiotico di scelte fatte insieme” lo definiscono loro, uniti da dieci anni di amore, amicizia e tanta passione. “Abbiamo un amore viscerale per la terra e per la nostra terra” racconta Stefania. 

Non mi piaceva studiare ma l’agricoltura ce l’ho nel sangue” gli fa eco Silverio, che aggiunge: “Mai avrei pensato di trovare però una donna con la quale condividere il sogno di una vita in campagna”. 

E invece la donna non solo l’ha trovata ma è anche più appassionata di lui. “Stefania non pensa ad altro - continua Silverio - da quando abbiamo lasciato Teramo per tornare ad Andria la nostra vita ruota attorno a questo pezzo di terra”.

Un pezzo di terra comprato con pochi soldi e quasi per caso: 
“Era un’occasione. Ma non avevamo ancora un progetto concreto… ” dice Silverio. 

“Dopo la laurea pensavamo di andare all’estero - prosegue Stefania - Ogni volta che tornavamo al nostro paese però vedevamo le cose peggiorare, tanti nostri coetanei se ne erano andati e in tanti si erano rassegnati. 


Allora ci siamo detti
perché non provare a migliorare le cose qui?”

“Abbiamo fatto le valigie e siamo tornati a casa - continua Silverio - Gli esami che ho dato stando a Teramo in tre anni, li ho fatti da pendolare in un anno, vivendo ad Andria e lavorando”.

L’entusiasmo è sorprendente e i risultati ottenuti pure, perché l'azienda agricola Calì non è solo un'azienda agricola, anzi. 
E' un laboratorio di idee, un luogo in cui si piantano amore e passione e se ne condividono i frutti. 

Certo, la strada non è sempre semplice... “oggi siamo inquadrati come aspiranti imprenditori agricoli, un passo necessario per poter aprire un'azienda agricola. La burocrazia è la parte più complicata e costosa... confronto a queste pratiche zappare o svegliarsi alle cinque sono cose da nulla!” sorride Silverio. 

“I miei genitori ancora non si rassegnano - continua Stefania - sognano per noi il posto statale, l'impiego fisso... non hanno capito che questa ormai è la nostra vita”

Una vita che in brevissimo tempo si è parecchio riempita. 


(foto dimostrativa)

"Abbiamo tre ettari di terreno, quindici galline, un pavone, una faraona e due cani che hanno abbandonato sul nostro terreno l’anno scorso - ricorda Silverio - Stavamo per partire per il campeggio ma abbiamo deciso di rinunciare alla vacanza per far loro i vaccini.
Così abbiamo passato l’estate lì, a fare campeggio in campagna!”. 

“Il terreno è diviso tra uliveto, orto e vigneto - prosegue orgogliosa Stefania - facciamo vino, olio, ci dedichiamo all’autoproduzione e vendiamo i nostri prodotti tramite un Gas, un Gruppo di Acquisto Solidale fondato da noi... facciamo le consegne in bicicletta per essere sostenibili dall’inizio alla fine!

Lo scopo è infatti proprio quello di promuovere uno stile di vita più sostenibile, un’agricoltura naturale e un modo di mangiare sano... ma non parlategli di biologico! “Naturale - spiega Silverio - significa totalmente priva di trattamenti, il biologico è un’altra cosa...” “Naturale, genuino, salutare ma a costi accessibili e concorrenziali - sottolinea Stefania - Perché non deve essere una cosa per pochi...”.  

“Vorremmo organizzare corsi di Orticoltura Naturale, Ortoterapia, Fitoalimurgia, Formazione settoriale… Magari un giorno aprire un Agrinido e creare una masseria eco-didattica per ospitare animali e persone, piccoli e grandi” afferma Stefania, una mente in fermento e tantissimi progetti per promuovere le loro idee. 

“Con Legambiente di Andria, per esempio, abbiamo progettato e realizzato un orto urbano insieme ai cittadini e agli immigrati… per fortuna hanno aderito tanti immigrati perché in molti nostri compaesani non sapevano tenere neanche una zappa in mano!” sorride Stefania mentre racconta quest’avventura che ha segnato molto entrambi. 

“Sono persone che vogliamo aiutare, meritano una mano - continua Silverio - Per questo, insieme al progetto SfruttaZaro, vorremmo creare uno spazio  all’interno del nostro terreno da dedicare agli immigrati… per permettergli di lavorare e vivere in modo dignitoso”.

“E intanto facciamo anche consulenze - prosegue Silverio - Vogliamo condividere la nostra esperienza e le nostre conoscenze. Ci sono tantissimi ragazzi che come noi vorrebbero intraprendere questa strada ma non sanno come muoversi. Noi proviamo ad aiutarli”. 

“A tutti comunque diciamo di venirci a trovare - sottolinea Stefania - venite! Anche nel week end ci troverete sempre in azienda”. 

E pure per chi non è comodo ad Andria c’è una soluzione: “Abbiamo aperto una sorta di Bed and Breakfast per dare la possibilità a chi sta pensando di tornare ad una vita più naturale di mettersi alla prova e a chi non ha mai avuto la fortuna di sporcarsi le mani, di farlo” 

E chissà che non riescano a contagiare anche qualche ospite. Perché alla fine, quando si scopre la Pugliosità, come la chiama Stefania, poi è difficile tornare indietro.


Questo modo di vivere, 
genuino e a contatto con la natura, 
ti da gioia, ti riempie il cuore. 

Non è solo un lavoro. 
Noi qui siamo felici e questo traspare 
a chi ci incontra” spiega Stefania. 

“Certo, forse non uno stile di vita che si confà alla nostra età - continua Silverio, che oltre a tutto questo aiuta anche il padre lavorando come fabbro, per arrotondare le entrate - Per i nostri coetanei, per esempio, è normale uscire dopo le dieci, noi invece a quell’ora siamo già a letto! Ma a noi va bene così. Non ci manca nulla, anzi! Pensiamo al tempo sprecato. Potevamo finire prima l’Università. Potevamo iniziare prima! Se tornassi indietro farei le cose più velocemente”.

Ma quest’anno ci andate in vacanza? “Assolutamente no! - ride Stefania - Tra pochi giorni inizieremo a costruire la serra e quindi dobbiamo necessariamente stare qui. Però abbiamo montato una piscina per rinfrescarci dopo il lavoro e va benissimo così. Perché, alla fine, le vacanze non sono altro che uno stato mentale”.

Fonte e articolo completo: http://www.ilcambiamento.it/culture_cambiamento/cali.html

3 commenti:

  1. Sono certo che coltiverete pure gli spinelli immagino!

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    1. Buongiorno, non era mia intenzione rispondere al commento di cui sopra, anche perchè non c'è molto da dire a riguardo, se non un tacito senso di pena e compassione, ma la cosa che mi ha dato l'input è quell'abbreviazione davanti al nome. "On." Onorevole immagino... Il termine Onorevole è appellativo riservato ai membri del parlamento, ma conosciamo tutti il significato della parola vero? Io non credo. Riporto dalla Treccani: << Riferito a cosa, che fa onore, che torna a onore: atto, comportamento o.; che è conforme ai principî, alle esigenze dell’onore >>. Detto ciò, io credo che un Onorevole, se veramente tale, (e qui non ne ho visti) non si permetterebbe mai di sfottere, sminuire, scherzare, sulle decisioni SERIE prese da persone che della loro vita sono libere di fare tutto ciò che sentono giusto e corretto, e nel rispetto degli altri. Tra l'altro, avendo letto con passione l'articolo (ed una vena di invidia per il coraggio) consiglio a questi due nuovi imprenditori di se stessi di non commentare oltre e di lasciare nel vuoto più buio certe cazzate! Ho usato questo termine proprio per rimarcare sulla totale inutilità del commento sopra. L'importante nella vita (e qui sfotto, sminuisco e scherzo io, tanto non sono onorevole), non è lavorare per un pezzo di pane o spaccarsi la schiena nei campi... eh no! Un onorevole non lo farà mai!

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